Camere d'aria 2019. Quattordicesima e ultima tappa. Dugi Otok parte sud

Ultima tappa di Camere d'aria 2019, il nostro tour in Croazia, Montenegro e Bosnia Erzegovina.  Oggi andiamo a prendere il traghetto in centro a Zara che ci porterà a Sali, nella parte sud dell'isola di Dugi Otok. 


Photo 1 - Il traghetto che ci porterà a Sali

Il percorso della giornata


Photo 2 - Il porto di Sali


Photo 3 -  In salita da Sali per poi scendere al Parco Telascica

Photo 4 -  Il Parco Telascica


Photo 5 -  Solo una barca in tutto il Parco Telascica

Visitiamo il park Telascica e dobbiamo dire che è molto bello, forse più che il parco nazionale di Miljet. Delle insenature del mare che sembrano laghi, qualche barca e tanto silenzio! Azzurro profondo, vegetazione verde smeraldo, tutto in fiore!! Unica nota negativa della giornata il vento. Sempre contro, tanto da farci pedalare anche in discesa. 


Photo 5 -  Pedalando sulla dorsale dell'Isola di Dugi

Photo 6 -  Il paesino e porto di Luka

Photo 7 -  Itticultura

Photo 8 -  Veduta sulle altre isole dalmate

Photo 9 -  Ophrys bertolonii

Photo 10 -  Veduta sulle altre isole dalmate dalla dorsale dell'Isola Dugi

Dall'alto possiamo ammirare tutte le varie isole di fronte a Zara. Ugljan, Pasman, Mala Rava, e tante altre del parco delle Incoronate. Foto di paesini e porticcioli sotto la strada e tante foto alle orchidee. A Brbnj ci attende il traghetto che ci riporterà a Zara.



Photo 11 -  Tramonto a Diklo

Photo 12 -  Tramonto a Diklo

Photo 13 -  Tramonto a Diklo

Comunque anche oggi 51 km e 500 metri di dislivello. Diklo ci attende con il tramonto.  Ecco una delle cose che mi piace di Diklo e della Camera d'aria dell'hotel Delfin: essere affacciati su tramonti infuocati. Il sole tramonta dietro isole lontanissime che dovrebbero essere Lussino e Cherso. Anche questa sera cielo di mille colori e onde spumeggianti. Domani si ritorna a casa, resteranno nel cuore le città, i luoghi, la natura, il mare. 


Photo 14 -  Spruzzi d'acqua sul tramonto a Diklo

Photo 15 -  L'alba del giorno della partenza. L'acqua è immobile.

Anche i saluti di altri ciclisti in avventura come noi, i clacson degli automobilisti, che non si è mai capito se erano di saluto o avvertimento o di "saluto" a Cristina :). È stata una bellissima esperienza, anche se veramente dura. Forse non ce lo saremmo neanche aspettato di farcela e forse è più per la volontà, che altro, che ce l'abbiamo fatta. Ne usciamo un po' con le ginocchia doloranti, quasi 800 km e più di 11000 metri di dislivello sono stati veramente tanti. Di tratti pianeggianti neanche l'ombra, eccetto circa 5 km nell'isola di Lesina, ma da asfaltare e con sassi e buche ogni dove, pertanto non vale!!!Grazie a tutti voi che ci avete seguito e sarebbe bello lasciaste un commento sul blog in modo da condividerlo con molti altri, e vi garantisco che sono stati molti di più di quello che avrei mai potuto sperare. Grazie ancora e alla prossima, ma in pianura!!!!

Il video




 


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