Vetulonia, la città etrusca di cui si era persa memoria.


In giro per l'Argentario alla ricerca di orchidee spontanee, vista la pioggia insistente, decidiamo di compiere un giro turistico per le colline del Grossetano. Lasciamo l'hotel di Fonteblanda, vicino a Talamone e ci dirigiamo verso Vetulonia. Avevamo visto un piccolo articolo su questa località per i suoi scavi etruschi. In mezzo ad una pianura, costellata da viali alberati, di cipresso o pino marittimo che portano a degli splendidi casali, in mezzo a distese di un verde vivido, ci avviciniamo a delle colline. Saliamo entrando sempre di più in mezzo alla nebbia. Arriviamo ad un cancello che indica l'entrata agli scavi di Vetulonia.













Qui ci accoglie Alessio, guida del sito, che con grande dovizia di particolari, ci racconta la storia del luogo. La prima sorpresa c'è nell'apprendere che Vetulonia era una potenza marinara! Ma come, siamo in cima ad una collina a 20 km dal mare? Tutta la pianura, che avevamo attraversato, era il lago o laguna del Prile con accesso al mare e dall'altro lato c'era Roselle (Grosseto), la grande rivale. Viene considerata dagli archeologi la Milano dell'antichità, per grandezza e ricchezze, aveva il monopolio minerario dell'antichità e aveva tanto oro, inoltre erano abili pirati marini.









Si allearono con i romani, durante l'espansione di Roma, in quanto più appetibile come alleata di Roselle che, naturalmente venne distrutta. Ma anche Vetulonia, durante la guerra civile romana dell'80 a.C., venne distrutta dal vincitore Silla, in quanto alleata a Gaio Mario. Fu completamente bruciata e si ritrovano adesso le parti alte dei muri delle case, che erano in argilla cruda, completamente cotti come i mattoni odierni, testimonianza che il fuoco della distruzione arrivò a circa 800 gradi. Vetulonia risorse ma, verso il III secolo d.C., non fu il fuoco a sconfiggerla ma, l'acqua. Infatti il Prile cominciò ad impaludarsi e lo sbocco al mare cessò di esistere. La palude portò la malaria e la città fu dimenticata e diventò una leggenda in quanto, andata perduta, nessuno sapeva dove fosse esistita.













Isidoro Falchi, medico e archeologo "dilettante", contro tutti i luminari del tempo, fine 1800, ritrova la potente Vetulonia, forse la più importante città stato Etrusca. Qui sotto alcuni degli scavi con i reperti dell'interessantissimo museo in centro a Vetulonia. Molti altri reperti sono a Firenze al Museo archeologico Nazionale.





Si dice che un contadino abbia rinvenuto una Chimera del tutto simile a quella di Arezzo, in bronzo, ma che sia stata venduta a peso di metallo per essere fusa!!













Fibula d'oro 650 A.C.




Lucerne e monili








Urna cineraria




Il Guerriero Etrusco




Bassorilievo con il mito di Medea e Giasone








Riproduzione della stele marmorea in cui sono raffigurate le tre città etrusche di Vetulonia, Vulci e Tarquinia. Da qui si sapeva l'esistenza della città ma, non se ne conosceva l'ubicazione




In ogni caso, sembra si debba ad un fortuito ritrovamento di una moneta da parte di un contadino che, ripulita da Falchi, rivelò la scritta in caratteri etruschi della zecca di Vetulonia. Scopriamo anche che , fino al 1887, si era perso anche il nome di Vetulonia. Infatti il paese si chiamava Colonna ed era una frazione del comune di Castiglione della Pescaia.









Pranzo in tipica trattoria/edicola toscana, mangiare bene, tanto e spendere poco!




Abbiamo poi pranzato in una tipica trattoria toscana, non un qualcosa di ricostruito, ma proprio tavolacci da vecchia osteria, con annessa edicola, tabaccheria. Da provare anche questo!!





aggiungiamo il solito Video per capire meglio





[youtube https://www.youtube.com/watch?v=Z4043USMKAk&w=560&h=315]




e anche il link alle foto del museo di Vetulonia





https://photos.app.goo.gl/4w9GuvCfRc4ifpJR9


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