4 novembre 1973






Rispolvero i ricordi di quel giorno, quante cose cambiate, quante persone passate. Giovanni Leone Presidente della Repubblica, Pertini della Camera, Rumor presidente del Consiglio, Nixon presidente degli Stati Uniti, Golda Meir di Israele, Breznev dell' Unione Sovietica, Pompidou della Francia. Tutti passati, a parte due: La regina Elisabetta II e Ciriaco De Mita!









Era ancora il tempo che, alla mattina, si svolgevano le grandi parate per ricordare la vittoria nella Grande Guerra 15-18. In piazza dei Signori, sfilavano reparti militari di ogni Arma ed era una festa anche per noi quando eravamo bambini. Più grandicelli, il 4 novembre era benvenuto perchè erano 4 giorni di vacanza da scuola!





Il sapore e gli odori di quei 4 novembre, caldarroste, foglie morte che marcivano per strada, paura dell'acqua che sale come nel 1966. Il tempo era ancora quello entro le medie stagionali, non come adesso che ogni anno batte i precedenti per qualche cosa, in attesa del successivo che batterà anche questo. Il freddo esisteva ancora e ai primi di novembre si indossavano i cappotti.





Claudio Baglioni spopolava con il suo Piccolo grande amore, anche se era dell'anno precedente, Battisti resisteva ma, più che altro per cantare assieme con la chitarra. Si scoprivano i Pink Floyd diventati planetari con The dark side of the moon, e cominciavano a girare dischi al di fuori dei soliti Beatles, come The Who, e Led Zeppelin, Deep Purple.





Alla mattina, giretto in centro con l' 850 di papà, color carta da zucchero. Magnetofono Castelli portatile (perchè costava molto meno del Philips K7) sotto al sedile e vai anche con la musica! Parcheggio davanti alla chiesa in Piazza Biade all'ora di uscita dalla Messa delle 11. Escono i ragazzi dell'oratorio dei Servi. Hai la macchina!! Di mio papà. Andiamo a fare un giro? Salgono due ragazzi, non mi ricordo chi, e le due gemelle da poco in parrocchia. Il giro classico: Vicenza est - Vicenza ovest, a tutta; 130! Tutta una vibrazione, sicuramente l'ago del tachimetro non sarebbe mai andato oltre in quanto, non aveva mai visto simili velocità!!





Ma il clou era per il pomeriggio! Per la prima volta, venivano aperte un paio di stanze nella casetta, liberatasi per la morte di "Oreste re delle foreste", di proprietà della parrocchia e con l'ingresso nel cortile dell'oratorio. Molti si erano impegnati per la pulizia dei locali, per procurare la legna per il camino, per recuperare i dischi: facciamo un festino! Il che voleva dire, tante sedie disposte a cerchio sui bordi della stanza, in quanto tutti sarebbero rimasti seduti, fino a quando qualcuno non avesse preso coraggio per invitare una ragazza a ballare. Mi sembra di ricordare che, io con i miei 18 anni, ero probabilmente il più vecchio e molti avevano 14 anni, comunque ero ancora minorenne, a quell'epoca la maggiore età era a 21 anni, non correvo rischi!





Ovviamente c'erano ragazze che andavano per la maggiore, quelle a cui tutti ambivano, o per la bellezza, o per la simpatia, o per il modo di fare! Lei, 16 anni, biondo castano chiaro e occhi marroni, sorriso costante, non era tra queste, non si metteva in mostra, era sempre la prima se c'era da fare o aiutare, pur rimanendo nell'ombra. Eppure era carina e più di qualcuno l'aveva notato ma, non era esibizionista, non era sfrontata, come usava ai quei tempi, e si continua a usare anche oggi! Non è che io avessi puntato in maniera particolare su qualcuna, sì Lei era carina, anche se a quei tempi, oltre a essere picccolina, era anche grassottella per i miei "standard". Dopo alcuni balli di circostanza e apertura, La invitai a ballare e sentii che ballavamo in modo diverso, la stretta era diversa, la musica entrava di più. Non ci staccammo più fino a quando dovemmo chiudere e risistemare e a farlo, restarono solo le coppie che si erano formate in quel pomeriggio.





Camminammo in giro per la città, abbracciati, non pioveva più, faceva freddo ma chi lo sentiva! Le luci si riflettevano sull'asfalto bagnato che non toccavamo. Non facemmo ore tarde, come nei dischi e nei racconti, si doveva tornare a casa, non si poteva e non si doveva sgarrare, nè tu, nè tanto meno io, eravamo dei ribelli, mai dato fastidi o grattacapi alle nostre famiglie.





Le altre coppie andarono avanti per qualche breve periodo, noi resistemmo e andammo all'altare. Ogni anno mi ricordo di quel 4 novembre 1973 e anche quest'anno sono qui a ricordarlo con te.





Ho sicuramente rimosso tante cose, evidentemente solo quelle negative che la vita ci ha riservato. Voglio lasciare vive solo le cose belle della storia, iniziata alla luce delle fiamme di un focolare. Lo scrivo anche perché è giusto che i nostri figli sappiano come ci siamo conosciuti, da dove arrivano, questa è una parte della loro storia. Senza quella stanza polverosa, senza quel camino, senza quelle sedie e quella musica non avrebbero avuto inizio!





Adesso vado, perchè nostro figlio sta tornando da Venezia, ha solo 10 minuti di tempo prima di andare ad insegnare e devo preparargli una pasta, strano che nostra figlia non abbia detto, vengo anch'io papà!





Ciao Paola!


Commenti

  1. Anche senza farne il nome l’avrei riconosciuta… È bello che celebri ancora, col ricordo, quel pezzo di strada….

    RispondiElimina
  2. Grazie Valnea, cerco di vedere la strada con ai bordi solo rose in fiore e il loro profumo inebriante, per il resto ho buoni guanti da giardiniere!!!

    RispondiElimina
  3. Bravo Paolo… hai descritto perfettamente quel tempo… sono tornato indietro di qualche anno… altri tempi che hanno mantenuto inalterato il loro fascino…
    Grazie..

    RispondiElimina
  4. Ciao Remo, con delicata nostalgia! Grazie

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari