Nora: quanta storia!


Nel nostro mini viaggio orchidologico, unito a san Valentino, siamo partiti alla scoperta dell'interno della Sardegna, luoghi dove, in questa stagione, la natura la fa da padrona. Da Capoterra abbiamo preso un strada da asfaltare che percorre l'interno di una zona protetta. Torrenti che scorrono da più parti lungo la valle centrale e dalle valli laterali.





Un grande lago artificiale, boschi di querce da sughero, ma una sola orchidea avvistata e fotografata appigliandomi alla roccia.









L'interno del sud Sardegna




lago artificiale




quercia da sughero




Non era ancora del tutto aperta e la foto è venuta un "pressapoco".





Ophrys exaltata?




Allo scollinamento, pensavamo alla possibilità di rivedere, come 4 anni fa, l'aquila di Bonelli ma, putroppo non è stato così, anzi siamo stati informati che, qualche tempo fa, ne era stata ritrovata una uccisa, abbiamo tremato al pensiero che potesse essere la stessa, quasi fosse di famiglia!





Strada da asfaltare




Proseguendo , dopo 23 km, recuperiamo la strada asfaltata in una zona piena di caserme forestali e al bordo della strada, troviamo un altro tipo di orchidea con dei colori straordinari.





Anacamptis longicornu




Scendiamo verso il mare e sulla barena troviamo un'altro tipo di orchidea e tanti fenicotteri rosa nella vicina laguna.





ophrys iricolor subsp. eleonorae




Fenicotteri rosa




Nel ritorno, lungo il ciglio della strada, il quarto tipo di orchidea. Tra i luoghi preferiti dalle orchidee c'è sicuramente il bordo delle strade ed è per questo che non dovrebbero mai essere diserbati chimicamente ma, solo falciati.





Ophrys incubacea




Avendo capito che le orchidee erano agli inizi e che quelle che avevamo trovato potevano aver soddisfatto le nostra voglia, il giorno seguente abbiamo deciso di dedicare il sabato a scoprire un po' del lato antico della Sardegna. Sveglia di buon'ora per riprendere l'alba, ma la luna è ancora sopra di me.










https://youtu.be/dXMcapk8XUA
L'alba dalla spiaggia di Capoterra il 15 febbraio 2020




Pescatori all'alba




Ci siamo spostati di poco da dove abbiamo magnificamente alloggiato, e ci siamo diretti verso Nora.









Questo antico insediamento ha una storia documentata di 3000 anni. I primi furono i fenici che, vi posero una base e punto di approdo per le loro navi, allo scopo di poter meglio commercializzare con le popolazioni dell'interno. In seguito arrivarono i cartaginesi, e costruirono una città che venne, a seguito delle guerre puniche, conquistata dai romani.





il Foro




I romani non tennero praticamente nulla dell'antica città cartaginese ma, le costruirono sopra la loro città, con l'impianti civile e religioso che ritroviamo in tutte le antiche città romane: foro, templi, teatro, terme e così via.





il teatro ancora usato oggi con 1000 posti a sedere




Villa patrizia




Mosaico con motivi geometrici tipici delle zone mediterranee del sud (Tunisia)




Nel suo massimo splendore, Nora raggiunse i 5.000 abitanti. Era un punto altamente strategico, infatti era possibile entrare ed uscire dal porto con qualsiasi vento, avendo il promontorio, 3 baie esposte in modo differente.





Una delle tre baie di Nora




Qui, nel 1773, all'interno di un muretto a secco, fu ritrovata una stele dove era incisa chiaramente la parola fenicia “SRDN”, primo documento in cui compare la parola Sardegna.





Mare e cielo sullo sfondo




Ci accingiamo al rientro ma, proprio sul bordo della rotatoria ultima vicino all'aeroporto ci aspetta la quinta orchidea: l'autonoleggio può attendere un po'!





Barlia robertiana




 


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