Chi ha detto che non si può viaggiare? (10)


Giorno 10 - 23 aprile 2020





Nostro ultimo giorno in viaggio con la bicicletta, da domani qualche giro per le città, probabilmente in bicicletta, ma non è detto. Vedremo quale sarà la cosa più semplice da fare e decideremo. Lasciamo Lebrija per Siviglia. Quasi 70 km di pianura.





Ieri sera siamo riusciti a mangiare il dolce preparato per il mio compleanno e devo dire che rispecchiava i canoni della torta che mia mamma mi faceva ai compleanni di quand'ero piccolo, chissà chi avrà passato la ricetta a questo andaluso? Tanta cioccolata fondente e biscotti! Alle 11 lasciamo l'hotel e ci immettiamo quasi subito su strade di campagna. Strade diritte, lunghe, assolate e quasi tutte affiancate da larghi canali di irrigazione. A distanza regolare, uno dall'altro, le centrali di regolazione del flusso dell'acqua, bianche, con le loro chiuse.













Si susseguono una miriade di campi, adesso tutti verdi, alcuni marroni in attesa di essere seminati. Una grandiosa scacchiera, Solcata da canali e strade, ma senza centri abitati, solo qualche fattoria isolata. Sotto il sole, che si fa sempre più caldo, percorriamo più di 20 km per arrivare al Guadalquivir. Lo costeggiamo per alcuni km, qualche curva, per fortuna!









Il fiume è placido e di un colore ocra, come tutti i fiumi in arrivo alla foce. Le sue sponde sono piene di vita. Faticoso con i nostri cellulari fotografare l'infinità di uccelli che popolano le rive. Ci passano sopra, si spaventano al nostro passare e al nostro chiacchierare. Soprattutto aironi, ma anche qui, cicogne, e anatre, cormorani.









Lasciamo il Guadalquivir risalendo altri canali suoi affluenti. Le fattorie sono relativamente più frequenti su questa strada. Molte di loro sono recintate da mura bianche. Qualche cane esce dalle mura per rincorrerci. Devo mettermi in posizione di copertura a Cri, che teme sempre questi incontri. Cri ama i cani, ma ha sempre paura di mettersi in confusione con la bicicletta correndo il rischio di cadere, io devo fare l'uomo!





Oggi è proprio la giornata della campagna. Non abbiamo mai visto così tanta terra, vasta e piatta. In verità anche tanta monotonia, quando è troppo, è troppo. L'unico vantaggio è che ci abbronzeremo senz'altro. Cri in canottiera, io più prosaicamente a petto nudo, nessuno di certo qui verrà a protestare, non c'è anima viva. Fortunatamente, avevo previsto abbastanza bene la situazione e avevamo fatto, sia scorta d'acqua, che di cibo, altrimenti sarebbe stata tragica! Superiamo un ampio canale, lungo e diritto che sparisce agli opposti orizzonti!









Il percorso ci devia sull'argine del canale che prosegue dritto fino ai sobborghi di Siviglia. Passiamo sotto la superstrada e entriamo in città. Oltre il ponte , una bellissima pista ciclabile, o meglio un parco ciclabile, ci facilita l'orientamento e il timore della grande città.









Questo è un trattamento da re. Una pista ciclabile eccezionale. Facciamo attenzione al traffico, certo, ma arriviamo fino al nostro hotel in pista ciclabile nel cuore di Siviglia.









Oggi 70 km, 6 ore e tanto caldo, finalmente! Stasera cena in hotel, poi vedremo se avremo la voglia di uscire a vedere i preparativi per la Feria de Abril, il parco è qui vicino, tanto se non sarà stasera, sarà domani sera. Domani si visita Siviglia!


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