Chi ha detto che non si può viaggiare? (2)

Giorno 2 - 15 aprile 2020

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Sono le 6,30. Fuori è ancora buio ma, io non riesco a dormire di più. Cerco di far piano: "Ciao amore, già sveglio?". " Shhhh, dormi che è ancora presto". "Se vai fuori ti aspetto per le 8.30 che andiamo a far colazione". " Va bene amore, adesso dormi"

Metto le lenti a contatto e mi vesto facendo piano, circa. Tuta, scarponcini per andare in bici, quelle da ginnastica sono quelle eleganti da sera, antivento con sotto il maglioncino. Nella semioscurità, la maniglia della porta mi scappa dalla mano, e mi scappa qualcos'altro a denti stretti. Una risata da sotto le coperte. Che elefante!

Scendo e noto che è ancora buio, son quasi le 7 ed è ancora notte. Ovvio, penso, adottano lo stesso fuso orario dell'Italia, ma siamo notevolmente ad ovest, più in là del meridiano di Greenwich e pertanto qui il sole sorge più di un'ora dopo. Esco e mi dirigo verso la spiaggia, 13 gradi. Non è la temperatura che avrei voluto, ma speriamo si alzi un po'. Nell'aria sento qualche goccia di pioggia. Il terreno non è bagnato, ma nell'aria tanta umidità e odore di pioggia. Mi sa che oggi, freddo, vento e pioggia!

Cammino sulla spiaggia e vado lungo il sendero litoral fino a trovare una spiaggetta rocciosa, a capo Rocosos, ideale per sedermi a contemplare il mare. Trovo un posto non bagnato , lontano da dove arrivano gli spruzzi sospinti dal vento. In lontananza, una tenue luce affiora dalle nubi all'orizzonte. Mi siedo, tiro su il cappuccio della giacca, chiudo gli occhi e ascolto il vento. Lo sento frusciare nelle pieghe della giacca, cerco la concentrazione, ma anche il rilassamento, lasciare che la mente non si disperda, ma dolcemente farla rimanere concentrata sull'obiettivo. E' una contraddizione, ma così deve essere: concentrato, ma rilassato. La mente elimina i rumori fastidiosi, o meglio, li trasforma in un mantra della natura. Il rumore delle onde mi entra nella mente, la mia vista, pur nell'oscurità, vede colori che scivolano dal basso verso l'alto, giallo, verde, viola. Mi sento proiettato al di fuori di me stesso, sono presente al massimo, non un pensiero, ma se volessi, potrei pensare lucidamente a qualsiasi cosa, in maniera libera, senza alcun tipo di condizionamento esterno. E' il momento, lo stato perfetto! Non sempre ci riesco, la mente sa come fare per distrarmi, è il suo mestiere. Per molti, senza saperlo, è il loro peggior nemico: saperla usare consapevolmente significa renderla, come dovrebbe essere, il miglior amico a questo mondo. Riapro gli occhi nel mentre il sole sta sorgendo, non si vede se non in lontananza bagliore in mezzo alle nubi. Il cielo sopra la testa si rivela nel suo grigiore.

8,20, rientro in perfetto orario. Salgo e Cri è quasi pronta. Scendiamo e la colazione è abbondante come sempre, delle cose delle quali ci piace rimpinguarci. Il piatto del salato, quello delle marmellate con il pane, la frutta e in fondo le pastine. E poi mi chiedo perchè ingrasso, non riesco proprio a capirlo!

ore 10,30. Via, antivento con sotto la maglia con le maniche lunghe, ma sotto , speranzosi, la maglia smanicata. Qualche goccia, speriamo regga. Il primo tratto è il più duro, abbiamo due salite da fare e andare a 225 metri. Ci mettiamo poco a rimanere smanicati, la salita non è dura, ma ci fa riscaldare. A tratti il sole fa capolino, regge! A Marbella si ridiscende verso il mare, strada più congeniale ai nostri mezzi, anche perchè il passaggio in collina è completamente in mezzo alle abitazioni da villeggiatura, non si vede nulla ed è assolutamente poco emozionante. La traccia GPS ricavata per la bici non è molto affidabile. Non sono riuscito a trovare una pubblicazione o un sito così efficiente come pisteciclabili.com per la Spagna. Con timore entriamo nella N340 non ravvisando all'entrata indicazioni di divieto alle biciclette. Certo non è la soluzione migliore, ma per un tratto va bene. Facciamo anche velocità, e con il tempo che sta sempre minacciando ci va anche bene. Superiamo Marbella senza fermarci e giungiamo a Cancelada. Sono le 14, usciamo dalla N340 e troviamo un supermarket. Comperiamo un po' di banane, delle cose che sembrano fette biscottate o giù di lì e delle arance, almeno quelle sembrano invitanti.

Alle 14.30 riprendiamo a pedalare. Purtroppo non ci sono alternative, se non con continue deviazioni in cui si può finire in punti ciechi, al seguire la N-340. Qualche visione sul mare, per nulla invitante in questa giornata e in un'ora siamo praticamente arrivati. Il GPS ci spingeva su una traccia, indicata da Google Maps, completamente sulla sabbia, fattibile con un fat-bike, non certo con le nostre bici. Entriamo in Estapona, transitiamo vicino al porto.

Arriviamo al Fuerte Hotel. Ripariamo le bici, mentre il cielo si fa più scuro, sta arrivando la pioggia, appena in tempo. Questa sera non dobbiamo uscire per cenare, abbiamo già prenotato nel ristorante dell'hotel, possiamo rilassarci. Pedalare sempre con la paura di prendere la pioggia non è il massimo, ma ce l'abbiamo fatta. Cri è in doccia e poi tocca a me, intanto scrivo.

Oggi 58 km in 4 ore e mezza. Non è stata una tappa interessante per i luoghi troppo antropizzati che abbiamo passato e anche onestamente per il brutto tempo, che ci ha distolti dall'osservare con attenzione e gustarci il viaggio. Ci rifaremo domani, giove pluvio permettendo! Destinazione Gibilterra!

English version here

Who said you can't travel? Day 2 

Day 2 – april 15th, 2020English version here

It's 6.30. It's still dark outside, but I can't sleep more. I try to be silente: "Hello love, already awake?". "Shhhh, sleep it's still early." "If you go out, I'll wait for you at 8.30 for breakfast." "Okay love, now sleep"

I put on contact lenses and dress slowly, about. Tracksuit, boots for cycling, gymnastics are the elegant ones for the evening, windproof with a sweater underneath. In the darkness, the door handle runs out of my hand, and something else escapes through clenched teeth. Laughter from under the covers. What an elephant!

I go down and I notice that it is still dark, it is almost 7 and it is still night. Obviously, I think, they adopt the same time zone as Italy, but we are significantly west, beyond the Greenwich meridian and therefore the sun rises more than an hour later here. I go out and head for the beach, 13 degrees. It's not the temperature I would have liked, but let's hope it rises a bit. In the air I feel a few drops of rain. The ground is not wet, but in the air a lot of humidity and the smell of rain. I think that today, cold, wind and rain!

I walk on the beach and go along the Sendero litoral until I find a rocky beach at Capo Rocosos, ideal for sitting down to contemplate the sea. I find a place that is not wet, far from where the splashes blown by the wind arrive. In the distance, a faint light emerges from the clouds on the horizon. I sit down, pull up the hood of my jacket, close my eyes and listen to the wind. I hear it rustling in the folds of the jacket, I seek concentration, but also relaxation, letting the mind not disperse, but gently make it stay focused on the target. It is a contradiction, but it must be this way: concentrated, but relaxed. The mind eliminates annoying noises, or rather, transforms them into a mantra of nature. The sound of the waves enters my mind, my sight, even in the dark, sees colors that slide from bottom to top, yellow, green, purple. I feel projected outside of myself, I am present to the maximum, not a thought, but if I wanted, I could think clearly about anything, freely, without any kind of external conditioning. It's time, the perfect state! I don't always succeed, the mind knows how to distract me, it's its job. For many, without knowing it, it is their worst enemy: knowing how to use it consciously means making it, as it should be, the best friend in this world. I open my eyes while the sun is rising, you can not see in the distance glow in the clouds. The sky above the head reveals itself in its grayness. I could think clearly about anything, freely, without any kind of external conditioning. It's time, the perfect state! I don't always succeed, the mind knows how to distract me, it's its job. For many, without knowing it, it is their worst enemy: knowing how to use it consciously means making it, as it should be, the best friend in this world. I open my eyes while the sun is rising, you can not see in the distance glow in the clouds. The sky above the head reveals itself in its grayness. I could think clearly about anything, freely, without any kind of external conditioning. It's time, the perfect state! I don't always succeed, the mind knows how to distract me, it's its job. For many, without knowing it, it is their worst enemy: knowing how to use it consciously means making it, as it should be, the best friend in this world. I open my eyes while the sun is rising, you can not see in the distance glow in the clouds. The sky above the head reveals itself in its grayness. as it should be, the best friend in this world. I open my eyes while the sun is rising, you can not see in the distance glow in the clouds. The sky above the head reveals itself in its grayness. as it should be, the best friend in this world. I open my eyes while the sun is rising, you can not see in the distance glow in the clouds. The sky above the head reveals itself in its grayness.

8.20, return on time. I go up and Cri is almost ready. We go down and breakfast is abundant as always, of the things we like to replenish. The savory dish, that of jams with bread, fruit and basically pastries. And then I wonder why I put on weight, I just can't understand it!

10.30 am. Via, windproof with under the shirt with long sleeves, but below, hopefully, the sleeveless shirt. A few drops, hopefully hold up. The first section is the hardest, we have two climbs to do and go to 225 meters. It takes us little time to remain sleeveless, the climb is not hard, but it makes us warm. At times the sun peeks out, holds! In Marbella you go down to the sea, the most suitable road for our vehicles, also because the passage in the hills is completely in the middle of the holiday homes, you don't see anything and it is absolutely unexciting. The GPS track obtained for the bike is not very reliable. I was unable to find a publication or site as efficient as pisteciclabili.com for Spain. With fear we enter the N340 not recognizing at the entrance signs to ban bicycles. Sure it's not the best solution, but for a while it's fine. We also do speed, and with the time that is always threatening we are also fine. We pass Marbella without stopping and arrive at Cancelada. It's 2pm, we leave the N340 and find a supermarket. We buy some bananas, things that look like rusks or so and oranges, at least those look inviting.

At 2.30 pm we start pedaling again. Unfortunately there are no alternatives, except with continuous detours where you can end up in blind spots, to follow the N-340. Some views of the sea, not at all inviting on this day and in an hour we practically arrived. The GPS pushed us on a track, indicated by Google Maps, completely on the sand, feasible with a fat-bike, certainly not with our bikes. We enter Estapona, we pass near the port.

 

We arrive at the Fuerte Hotel. We repair the bikes, while the sky darkens, the rain is coming, just in time. We don't have to go out for dinner tonight, we've already booked in the hotel restaurant, we can relax. Always pedaling with the fear of taking rain is not the best, but we did it. Cri is in the shower and then it's up to me, meanwhile I write.

Today 58 km in 4 and a half hours. It was not an interesting stop for the overly populated places that we went through and also honestly for the bad weather, which diverted us from observing carefully and enjoying the journey. We will make up tomorrow, Jupiter pluvius permitting! Destination Gibraltar