Chi ha detto che non si può viaggiare? (8)


Giorno 8 - 21 aprile 2020





Mi sveglio, è ancora buio. Il rumore che sento provenire dall'esterno è inconfondibile. Pioggia e vento! L'acqua riga i vetri della nostra camera. Guardiamo le previsioni del meteo, le varie webcam della zona, la mappa dei fulmini. Il tutto ci fa capire che oggi sarà una giornata da tregenda. Solo nel pomeriggio si intravvede la possibilità che non piova a dirotto, speriamo! Ce la prendiamo con calma e decidiamo di partire verso le 13 massimo alle 14. Abbiamo circa 50 km da percorrere per raggiungere Chipiona, direzione nord-ovest, il vento soffierà da ovest-sud-ovest, lo avremo di fianco leggermente dietro. Speriamo di poterlo sfruttare e riuscire a trarne vantaggio. I temporali vanno e vengono e la temperatura è bella fresca. Dopo aver fatto gli auguri a mio cognato Paolo, decido di uscire, Cri non ha voglia di prendere freddo, sta già pensando a quello che prenderà in ogni caso più tardi. Io non riesco a star fermo rinchiuso, mi sembra di essere in quarantena! Esco, con l'ombrellino che Cri porta sempre con sé. Visito piazza San Juan de Dios, centro di Cadice, con il bel palazzo della comunità, sullo sfondo di una grande e lunga piazza. Al centro, monumenti e fontane con giochi d'acqua, il quarto lato della piazza aperto verso il mare con il porto.













L'immagine del porto non può non chiamare alla memoria l'epopea delle grandi scoperte. Da qui salpò Cristoforo Colombo per le Indie in due delle sue esplorazioni, e anche Amerigo Vespucci per il primo viaggio nel Nuovo Mondo. Andrea Doria difese Cadice dagli attacchi dei pirati e da sir Francis Drake, insomma gli italiani hanno scritto molte pagine della storia di questa città. Al porto vedo le grandi navi in partenza per le Canarie. Infatti, se vuoi raggiungere con merce, oppure in camper o in auto le Canarie, devi partire da qui. Al porto apprendo una bella notizia, alle 12.50 parte un catamarano in direzione Puerto Santa Maria dall'altra parte della baia di Cadice. Torno verso l'hotel e trovo completamente d'accordo Cri su questa idea. Un km in traghetto ci fa risparmiare 20 km in bici sotto l'acqua battente. Deciso. Ore 11.30 partiamo verso il terminal e senza difficoltà saliamo sul catamarano. Smette di piovere e in fondo, verso ovest, una parvenza di azzurro, ma per il momento ci va bene così, siamo convinti sia la scelta migliore, anche perchè più della metà della strada sarebbe quella che abbiamo già percorso ieri. Perchè non ci avevo pensato tracciando la rotta?









L'azzurro avanza e ci sentiamo più tranquilli. Non avremo tante possibilità di costeggiare oggi. Infatti, la presenza della base navale della Nato, ci impedisce l'accesso a Rota, se non attraverso un largo giro. Puntiamo verso la spiaggia vicina de Las Redes, per poi prendere decisamente la strada verso Chipiona.









Percorriamo una strada moderna che costeggia la base, protetta da due recinzioni. Abbandoniamo la strada per un percorso che costeggia la strada principale, ma sterrato, staremo più al sicuro! Qualche km e uno sbarramento ci costringe a tornare indietro e non c'è verso, non c'è alcuna scappatoia, la strada principale è fiancheggiata da una recinzione che non è possibile superare. Riprendiamo la strada asfaltata, 5 km in più, va ben, abbiamo visto la campagna andalusa. Cri a denti stretti: "La vedevamo anche da questa strada", " " Ti avevo detto di darmi una bastonata in testa, vero?" Ogni tanto, dalla strada principale, vediamo ancora la strada sterrata che costeggia la principale, non oso proferire parola. Però ad un certo punto una indicazione di un percorso ciclabile ci fa fermare. Controllo con i mezzi a disposizione, ma soprattutto con le immagini satellitari, e vedo chiaramente aldilà di un ponte con vari raccordi stradali, una striscia asfaltata in verde, chiaro segno di pista ciclabile, la prima, però vedo anche che si perde all'interno di una zona balneare vicino ad un campo da golf. Meglio proseguire sulla principale, potrei rischiare grosso.









Per quanto possibile costeggiamo il mare e facciamo una sosta alla Playa de la Ballena, il blù sta vincendo sulle nubi, anche se il vento è sempre molto forte. Prendiamo il camino de los Arriates. Le folate di vento alzano sabbia e polvere in questa strada bianca. Io tengo gli occhi semichiusi, se mi entra polvere negli occhi , con le lenti a contatto è come avere della carta vetrata negli occhi. Entriamo in Chipiona, e arriviamo all'Hotel Agarò. Bello così, proprio sulla spiaggia! Sono le 17 e il vento è calato un po', in spiaggia ci andiamo eccome!









Oggi 38 km, causa deviazione, in 3 ore, il vento ci ha dato una mano ma anche il fatto di non aver fatto tante soste. A domani lungo il Guadalquivir, per un compleanno lontano da casa, come gli ultimi anni.


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