Camere d'aria 2020 pt 3. Pietrabruna-Boscomare, Porto Maurizio

Che giornata, incredibile, proprio quello che cercavo! Non ero venuto solamente in Liguria per vedere delle cose, ma volevo anche un contatto umano . E oggi sono stato appagato. Ho sempre sentito dire che i liguri sono persone chiuse e riservate, ma quelli che ho trovato io non sono sicuramente così.





Dopo essermi svegliato alle 4:30 e non essere più riuscito a prendere sonno, alle 5:30 mi sono recato in spiaggia per vedere l'alba. Ma il sole sorge dietro un promontorio e pertanto, si può osservare solamente il cambiare della luce e della colorazione del cielo.



Passeggiando lungo il mare, alla ricerca di qualche angolo da fotografare, ho trovato anche una chiesetta costruita all'interno di una roccia. Molto suggestiva e evocativa, con le inferriate della finestra da cui poter scattare delle foto. Partenza da Arma di Taggia verso le 9:30 e dopo un pezzetto di pista ciclabile della Riviera dei Fiori, a San Lorenzo al mare prendo la salita per Pietrabruna.



I primi 6 km sono stati leggeri, però mi accorgo dal Garmin che ero salito solo di 100 metri. Infatti, il massimo era stato un 3%. Ovviamente i numeri non dicono mai bugie, e li ho pagati tutti negli ultimi 3 km e mezzo. La strada si impenna con pendenze sempre superiori all' 8% e la fatica non è poca. Imploravo dentro di me per trovare qualche orchidea da fotografare, in modo da non fare verso me stesso la figura barbina di mettere giù il piede. Avrei avuto così la scusa di fermarmi per fotografare e non perché non c'è la facevo più . Ad un certo punto decido di bere e metto giù il piede. Senza acqua non si può andare avanti. Comunque devo dire che sono stato abbastanza contento, a parte quel momento lì di "imbarazzo". Ho fatto tutta la salita di 10 km tranquillamente arrivando quasi a 400 metri di altitudine.



Il paese di Pietrabruna è anche lui abbarbicato con strade strettissime, oddio, non si possono neanche chiamare strade, perché sono vietate anche le biciclette, è impossibile girare se non a piedi e in fila indiana. Gradini, tanto muschio e il verde si confonde con il nero delle pietre delle case e il rosso dei mattoni che costituiscono le stradine. Arrivo in una piazza dove c'è la chiesa parrocchiale, e qui una signora anziana vedendomi mi chiede se sono di Milano. Io rispondo di no, che sono di Vicenza. Lei mi dice che con la geografia non è che vada molto d'accordo, l'ha studiata a scuola ma ora non ricorda più niente. Vicenza una città vicina a Venezia, le dico. Cosa fa qui a Pietrabruna, mi chiede. "Sono venuto a rendere omaggio alle persone che sono cadute per la libertà della nostra nazione, e qui so che ne avete avuti parecchi di Caduti per la Libertà. Mi guarda incredula e comincia un racconto che mi ha fatto venire la pelle d'oca e anche lei aveva la pelle d'oca, la voce tremula e le lacrime finché la raccontava.



Mi parla di un capitano ucciso dalle SS dietro l'angolo e della volta che, tutte le donne e bambini, compresa lei che aveva 9 anni, sono stati rastrellati e portati dentro la Chiesa ed erano in attesa di una morte praticamente sicura. Luisa racconta Metto qui un link dove potrete trovare la sua testimonianza che, avendo la telecamera accesa, sono riuscito a rubarle. Dopodiché mi indica il luogo dove è stato ucciso il capitano, dove c'è la lapide. Mi recò sul posto, faccio due foto e ritorno. Sto per riprendere la bicicletta e sento una voce che mi chiama e mi dice "Paolo, Paolo, tenga questi sono due sacchettini di lavanda, che noi raccogliamo sui prati, ma una volta la coltivavamo, uno è per sua mamma! Come facevo a non commuovermi?



Mi avvio verso un bar, sperando di trovarne uno, perché sono suonate le 12 e la fame, causa salita si fa sentire. Trovo solamente un negozio di generi alimentari/bar/un po' di tutto. Mi faccio fare un panino con il prosciutto e una bella Coca. Uno dei clienti mi dà un consiglio di andare anche a Boscomare, una frazione del comune di Pietrabruna, dicendomi che, prendendo la strada che parte da sotto il paese, ci si arriva comodamente, tanto i due paesi sono sullo stesso livello di altitudine, c'è solo un tornante un po' birichino. Prendo la strada e stramaledico qualcuno e le sue congetture sui paesi allo stesso livello di altitudine. Tutto un saliscendi con pendenze pazzesche, almeno 10 tornanti, e su due tratti, sono rimasto impiantato, fermo sui pedali, senza riuscire a muovere le ruote e chiaramente, ho dovuto scendere per non ribaltarmi. Però il premio è stato grandioso.







Boscomare è una frazione incredibile. Sempre piccole stradine, muschio, e scalini e difficoltà a percorrerle. Trovo una chiesetta, con vicino, sotto un portico, una biblioteca all'aperto per scambiare libri, depositando i propri già letti.





Murales, una statua di San Rocco con il cagnolino a fianco, che poi ho capito che, il tutto è opera di un artista del quale nella discesa trovo il laboratorio. Chiedo se posso fare alcune foto trovando una risposta positiva alla mia domanda.











Entro e comincio a chiacchierare, a farmi raccontare la sua vita di marinaio e la sua arte. Altro contatto umano che non avrei mai pensato di avere.L'artista di Boscomare Girando piano, girando in bicicletta, si possono fare incontri che non ti saresti mai aspettato. Saluto e mi precipito giù in discesa verso Porto Maurizio. Raggiungo l' hotel Corallo e decido di visitare Porto Maurizio a piedi. Porto Maurizio non è altro che uno dei due paesi riunificati dal Benito nazionale, quando decise di fare un'unica città, Imperia, riunificando. Porto Maurizio e Oneglia, due paesi che non hanno nulla in comune. Uno ha un'impostazione sabauda, con i portici e le piazze squadrate tipo Torino, l'altra è con i carrugi e altre caratteristiche tipiche delle città genovese.









Visto che non avevo fatto salite, salgo su per i gradini della collina di San Maurizio che arrivano fino in cima alla chiesa del convento di Santa Chiara, con i suoi portici da dove si domina tutta la baia di Imperia. Visita anche alla Cattedrale che l'artista di Boscomare, mi dice di essere la più grande della Liguria.



Alle sette in punto, mi siedo al ristorante, ho una fame da lupi, ma la mia sete di conoscenza oggi è stata ben soddisfatta!!! Oggi 43 km, 580 metri di dislivello, tanti scalini a Porto Maurizio!
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