Camere d'aria 2020 pt 4. Da Porto Maurizio a Pietra Ligure passando per Cervo.



Clicca qui per l'alba
Stamattina sono riuscito a dormire 40 minuti in più rispetto all'altra notte. Pertanto alle 5 mi sono alzato e ho avuto una pensata. Perché non faccio una bella ripresa dalla finestra dell'alba che sta arrivando e me ne torno a letto? E così ho fatto, ho piazzato il cellulare fuori dalla finestra, l'ho messo in timelapse e dopo di che me ne sono tornato a letto. Mi sono girato e rigirato e rigirato ancora nel letto, ma non riuscivo a prendere sonno. Allora mi sono detto: "perché non faccio una bella meditazione?" Mi metto in posizione, comincio, però la testa non mi permetteva di concentrarmi. Il pensiero andava a questa giornata:16 giugno, sarebbero stati 41 anni di matrimonio. Ovvio che il pensiero vada alla mia vita passata, per le sofferenze, ma soprattutto alle gioie. Le sofferenze ormai sono state cancellate.









Ti fai tante domande, come mai non siamo riusciti a vivere con quella armonia con cui sto vivendo adesso io, e non averlo potuto fare in coppia, c'era qualcosa di malato in noi? Non avrò mai risposte. Certo è che adesso sto vivendo appieno, con esperienze sempre più gratificanti che però, è anche vero, cerco profondamente, cerco, continuamente nelle persone, all'interno della mia anima, credendoci con tutto il mio essere. Credi nell'uomo, diceva Hikmet ed io lo faccio, nonostante ci sia parecchia gente che fa di tutto per farmelo ricredere. Il video ha funzionato benissimo, a parte un particolare insignificante, il sole è sorto dietro un promontorio, pertanto, praticamente, non si è vista l'alba, ma si è visto solo, ad un certo punto, il sole uscire da questo promontorio . Però i colori sono venuti veramente fantastici. Alle 6:20 esco e vado a fare una passeggiata sulla via degli Innamorati, pensando di trovare chissà cosa, invece c'è una piccola passerella che fa 200 metri intagliando la parete rocciosa a picco sul mare. Per fortuna nell'hotel dove ho dormito, si poteva fare colazione dalle 7. Pertanto, ho potuto prepararmi molto prima e alle 9:15 ero già in strada. Prima destinazione, su suggerimento di mia cugina, gli stabilimenti di Oneglia della Fratelli Carli. Qui c'è anche un museo dell'olio. Arrivo ad Oneglia, cerco il museo, lo trovo, ma è chiuso, come tutti i musei d'Italia, ovviamente. Sulla mappa avevo visto una strada che passava tutto lungo costa, un po' al di sotto della strada statale 1, e evitava alcune salite che mi sembravano piuttosto ripide. Nella mia programmazione infatti, oggi avevo segnato 50 m di dislivello in totale, praticamente una tappa completamente piatta. Niente di più sbagliato. Arrivo dove inizia questa strada, e un trovo un signore in bicicletta mi fa dei gesti e mi dice di fermarmi. "Guardi che è chiuso, non può passare di là, è franato tutto. Mi indica una strada alternativa, che mi avrebbe fatto evitare un po' di fatica, in alternativa alla statale 1 e oltremodo, con molto meno traffico. Mi sono fidato un'altra volta di un locale!!! Ho dovuto salire una collina molto più alta di quella che saliva dalla statale 1, sono passato a 200 m di altitudine anziché 125, e la fatica non è stata poca. Scendo a Diano Marina, e arrivo a Cervo, un borgo prima romano, poi medievale. E' cucuzzolo praticamente in riva al mare. La parola Cervo, che si presterebbe a ilari frasi su qualche più o meno amico, si riferisce all'antico nome del paese, vale a dire servo, nel senso che era servizio dei viandanti, sulla via per Roma. Da qui il passaggio alla lingua italiana, servo è diventato Cervo ed ecco il motivo del nome che si ritrova il paese. Devo dire che tra tutti i borghi che ho visto, questo era sì molto bello, curato, però mi hanno colpito nell'immaginario molto di più Dolceacqua, Apricale e Bosco Mare, in quanto molti più genuini, molto più Liguri, meno sfruttati anche nel restauro. In borghi come Cervo, trovi determinati tipi di artisti o negozi, votati al turismo di massa. Faccio alcune foto, soprattutto alla chiesa con la facciata curva, che non è una cosa che si veda tutti i giorni, ad alcune mura romane, a piccoli anfratti, a viuzze. Riprendo la via, con il timore di dover fare un'altra deviazione per l'alto con strade a forte pendenza. Convinto da dei passanti, tento la fortuna. Oltrepasso, non lo dite a nessuno, il blocco delle transenne. Le sposto e passo. Un chilometro più avanti, trovo le persone che stanno lavorando. Chiedo se posso passare. Loro mi rispondono che ormai ero già passato. E così posso proseguire. Arrivo a Laigueglia e qui mi faccio una scofanata di primo e secondo in quanto avevo avevo fatto colazione alle 7, e fino a mezzogiorno e 40, la fame era veramente tanta. Tra continui saliscendi e passando anche attraverso Albenga dove in via Pontelongo vedo dei ruderi di un vecchio ponte, che sembrerebbe romanico, che invece scopro essere del XII secolo. Comunque interessante per come è costruito e gli ho scattato alcune foto. Ultima tirata per arrivare qui a Pietra Ligure. Giro per trovare l'hotel e scopro il motivo perché il paese si chiama Pietra Ligure. Un grosso masso, appena al di là della ferrovia, con sulla sommità un castello, è il motivo per cui la città si chiama così. Questa Roccia, ai tempi dei Fenici e dei romani, era lambito su tre lati dall'acqua del mare che ora è a circa a 150 metri di distanza. Si dice che nel 1700 ci fossero ancora gli anelli di aggancio per le barche su questa pietra. E da qui il nome pietra dei Liguri Pietra Ligure. Ora sono qua sulla spiaggia e mi sto godendo questo mare. 52 km e 500 metri di dislivello. Ciao a domani








https://youtu.be/R9PwNXSOBu0

Commenti