Cassis e le Calanques






Bellissima vacanza fatta di scarpinate, pedalate (mie), e di tanto sole (Cri), in mezzo ai blù sconfinati del mare e del cielo. Cassis, forse non così nota come le altre città o borghi della Costa Azzurra, è proprio al bordo geografico, ma all'interno della zona fantastica delle Calanques, ultimo nato tra i parchi Nazionali francesi. Praticamente, abbiamo La Ciotat separata da Cassis dal massiccio di Cap Canaille, che con la sua falesia a picco sul mare che sfiora i 400 m., è la più alta d'Europa continentale, poi altri 20 km di falesie, calette e fiordi, con vedute spettacolari, sia dal mare, che dall'alto, che arrivano fino alle porte di Marsiglia. Il compito del parco nazionale è proprio quello di preservare questo angolo di natura incredibile dall'influenza della megalopoli (seconda città francese dopo Parigi)!









Arriviamo a Cassis e prendiamo alloggio in un hotel dove abbiamo scelto una bella camera, in stile moderno. Restiamo basiti nel vedere che la camera è, sì bella come l'avevamo vista, ma praticamente è un garage ristrutturato allo scopo di ricavarne due camere. Se si è viaggiatori ci si sa adeguare, certo caro come garage!









La vista della doccia, fa scatenare le fantasie più suine del maschio, essendo a vista sulla camera da letto! Mariacristina la prova subito....vestita.





Però è anche vero che questo hotel aveva una bella piscina dove Mariacristina ha trascorso i suoi pomeriggi "liberi", a causa delle mie pedalate, e non mi pareva proprio dispiaciuta di questa sua libertà. Al ritorno c'era, però per me, una mega vasca idromassaggio, unico modo per me di entrare in acqua!









La cosa che non si può fare a meno di notare a Cassis, è il rumore assordante delle cicale. Posizionate su tutti gli alberi, anche quelli appena piantati sulle varie viuzze del paese, dalle 7 del mattino, fino alle 9 di sera, cantano la loro lode alla calura estiva, fino a quando lasciano il posto ai motorini dei ragazzi locali a caccia di fauna femminile. A vederle bene in faccia, pensiamo che molti sceneggiatori di film di fantascienza abbiano preso ispirazione nel realizzare le spaventose creature che pullulano nei loro lavori.

















Ci meravigliamo della bellezza di Cassis e tutto sommato anche della sua tranquillità. Luogo amato da Churchill, che qui, per numerosi anni, vi ha trascorso, dipingendo gli scorci e il paesaggio. Indubbiamente regno, come del resto molte altre zone nei dintorni, di Paul Ricard, che commercializzò il pastis, aperitivo alcolico tipico della zona. A lui è intitolato l'aeroporto vicino, di sua proprietà l'autodromo, dove si svolgono gare di formula 1, due isole in fronte a Marsiglia, una vastissima tenuta in Camargue, dove si gira con un trenino, e anche il castello che sovrasta Cassis, oltre a tantissime altre proprietà acquistate a spese dei fegati di milioni di alcolizzati in Francia e nel resto del mondo.









Un mercato che ha ancora il sapore e il calore dei mercati di una volta, distanti dalla freddezza dei centri commerciali, dove ci vai perchè sai già quello che devi comperare e per cercare di non perdere tempo più di tanto. Questo mercato è di quelli che ci vai per perdere tempo, per sentire gli odori, per farti irretire e affabulare dal commerciante, dove vendere è ancora un'arte. I commercianti sanno esporre, far risaltare bene i colori, rendere invitante la merce, tutto in poco tempo, da quando piazzano il banchetto, fino a quando lo rimuovono, ogni giorno trovano qualche soluzione nuova, provano se una disposizione diversa crea più affari. Insomma un turbinio di iniziative e di idee, che sfiancherebbe la migliore delle vetriniste.













Prima passeggiata nelle Calanques. Si raggiunge Port Miou, un porto/fiordo lungo 1,4 km dove trovano ospitalità 550 barche sotto i 20 metri. Si risale una vecchia cava della Solvay, per poi inoltrarsi sulle pareti a picco sul mare delle calanques, con scorci incredibili sulle rocce segnate dall'erosione dell'acqua , del vento e del sale. Rocce a canne d'organo, bugnate con pini che crescono nei posti più impensati. Balconate che ti fanno vedere il mare giù in fondo, senza farti vedere la sponda sotto di te a causa delle verticalità della parete, sicuramente non per chi soffre di vertigini.

















Alcuni arditi sentieri permettono di raggiungere il fondo delle calette e pertanto il mare, in angoli di paradiso, purtroppo anelati da molti in luglio e agosto. Nei mesi caldi i sentieri sono percorribili solo se il grado di allerta non raggiunge il rosso, vale a dire completamente vietato, o arancione, ossia vietato nelle ore più calde, questo a testimonianza della criticità dell'equilibrio di questo ecosistema che rischia di scomparire per una sciocchezza commessa da qualcuno.





Il giorno seguente gita in barca , sempre nelle Calanques, altra prospettiva, altre meraviglie. Però entrare con la barca a motore nelle calette, ha un sapore diverso, non di conquista, che invece si può provare con l'approccio a piedi. Il disvelare la bellezza senza la fatica, toglie fascino anche se resta indubbiamente un paradiso, ma là, in fondo, da non toccare.

















Però il battello, partendo da Cassis, non è passato sotto Cap Caneille, lo strapiombo da 394 metri pertanto, domani giro in bicicletta per la Route des Crêtes.









Cri preferisce il sole e mi dice di andare tranquillo. Primo km da incubo, in 900 metri ci si alza a 140 metri di altitudine, troppo per me. Con i polmoni che mi escono per il naso, spingo la bici e guadagno il primo scollinamento per dire, qui la strada prosegue, sempre in salita, ma con pendenze, anche se a volte dure, fattibili.









Si guadagna la cresta vera e propria e si aprono delle visuali incredibili. Ogni tanto, in una finestra naturale, una piazzola con un piccolo parcheggio. Ci si affaccia e ci si ritrae dall'impressione di vuoto che se ne ricava. Si resta basiti dalla verticalità dello strapiombo, se c'è una balaustra si riesce a vedere il mare che tocca la parte sul fondo. Il mare è calmo, e barche e kayak incrociano vicino alla scogliera. Proseguo e dopo vari tornanti arrivo alla sommità della strada a circa 360 metri di altitudine. Un piazzale più in alto è il punto di maggiore elevazione , 394 metri, tutto di un fiato fino al mare. La discesa mi porta a La Ciotat, altro bel paese della Riviere, anche se mi sembra moto meno caratteristico di Cassis, più moderno. Rientro per la strada statale , tutta sali e scendi , anche impegnativi, per poi picchiare su Cassis, felice di aver fatto questa strada incredibile. Devo tornare con Cri, non può perdersi questo spettacolo, lo devo dire anche ai miei ragazzi quando torno, un posto da vedere nella vita.









L'indomani si ritorna e si vede che lei non soffre di vertigini!





E' in arrivo il tour de France a Marsiglia, se voglio fare un giro in bici devo farlo oggi, domani sarà tutto bloccato. Lascio Cri al sole anche oggi, lei ringrazia e si addormenta, la sveglierò stasera al ritorno, sperando riesca a girarsi durante il sonno altrimenti la troverò bicolore. :)









Percorro la strada delle calanque, che da Cassis porta a Marsiglia. Non è molto trafficata anche se sicuramente in questo periodo molto più del solito, essendoci un'autostrada che fa lo stesso percorso in maniera molto più rapida. Si percepisce l'aridità di questo territorio e la sua sofferenza per gli incendi che creano macchie di nero sul terreno, con le spoglie annerite dei rari alberi. La vegetazione è molto più rada che non vicino il mare, il paesaggio è brullo e a volte sembra desertico.









Si deve salire a 350 metri per poi discendere verso la metropoli. Qui un vialone lungo svariati chilometri, mi porta verso il centro città, e dopo essere passato a fianco delle stadio bellissimo dell'Olympique, arranco verso il Santuario di Notre dame de la Garde, da cui si domina Marsiglia.









Stanno preparando per la cronometro di domani che si svolgerà su queste strade. Transenne delimitano il percorso. Stradine strette e già con poco traffico. Mi tuffo nella mia cronometro, immaginando quale sarà la velocità di domani se già io riesco a scendere a più di 40 all'ora. Entusiasmante! Giro verso il lungomare, pieno di bagnanti, rallento, mi gusto la passeggiata.









Guadagno nuovamente la salita che mi porterà a Cassis. Finché salgo, uno scooter mi si affianca e il passeggero mi molla una botta sulla schiena e scappano! Il portafogli! No per fortuna non l'hanno preso o volevano solo farmi uno scherzo, Beh, meglio metterlo nella borsetta davanti!





Arrivato. Adesso sveglio Mariacristina, dovrebbe essere rosolata a puntino!









Ciao Cassis, luogo dalla natura magica, che sa entrare nel cuore e ti fa rimanere la voglia di ritornare.












[youtube https://www.youtube.com/watch?v=REK8Lv_ttsM&w=560&h=315]

Commenti

Posta un commento

Post più popolari