Camere d'aria 2020. Tappa 7. Mondello - Castellammare del Golfo










Settimo giorno del nostro viaggio in Sicilia. L'alba non mi ha entusiasmato. Mi aspettavo che il sole sorgesse dal mare, ma praticamente, il sorgere del sole è coperto da Monte Pellegrino. Passeggiata verso Capo Gallo, approfittando dell’ora in cui al cancello della tenuta privata non c’è nessuno e si riesce a passare.













Facciamo colazione in mezzo al Team di ciclismo Trek Segafredo e scorgiamo due atleti, non perché li conoscessimo, ma per come collo, braccia e gambe siano abbronzati.. Scopriamo che uno è Nibali, ma Antonio, il fratello, mentre l'altro è un corridore straniero, Pieter Weening.









Usciamo dall'albergo e non a malincuore, abbandoniamo anche le zanzare di Mondello. Infatti, Mondello è stata bonificata agli inizi del ventesimo secolo in quanto era una palude, che nel presente, ha conservato i suoi originari abitanti, le zanzare. Uscendo troviamo tutti gli allenatori, meccanici, che stanno scaricando le biciclette degli atleti. Prendo il coraggio a due mani e dico a uno di loro: "Ma non avete un gadget?" Quello mi guarda e si mette a ridere, ma nello stesso tempo, entra nel Van, prende un cappellino e me lo consegna, per me è un bel trofeo. Partiamo e proseguiamo verso Trapani. Per un po' di  km la strada è quasi tutta in pista ciclabile, motivo anche di discussione ieri sera con il signore trovato al ristorante. Infatti, asseriva, che il sindaco di Palermo, aveva fatto a Mondello un bel po' di piste ciclabili, ma che prima delle piste ciclabili servono tante altre cose strutturali. Non posso non dargli ragione anche se sono un ciclista. Sicuramente uno dei problemi è la gestione dei rifiuti urbani, dello sfalcio dei bordi strada, dei depuratori.









Gli ampi vialoni che portano fuori Mondello e vanno verso l'aeroporto di Punta Raisi, sono bordati da dei fiori talmente grandi  che potrebbero sembrare degli alberi, ma non lo sono. Sono praticamente dei cactus, che vivono perfettamente in Sicilia e hanno un tronco completamente spinoso. Crescono molto alti e hanno dei fiori meravigliosi che potrebbero essere scambiati per delle Orchidee giganti: la Chorisia speciosa. Come al solito, Cri raccoglie qualche seme. Speriamo all'imbarco non ci sia la classica guardia, della serie televisive sulla dogana in aeroporto, in quanto mi sa che dovremmo dare delle buone spiegazioni.













Dopo una decina di chilometri, arriviamo a Isola delle Femmine con nel bel mezzo la roccia caratteristica. Praticamente, dopo Isola delle Femmine, lasciamo la costa formata da sole rocce ed entriamo di una zona anche con spiagge sabbiose. Sarà l'ora di punta, sarà che la strada è quella che va verso l'aeroporto di Punta Raisi, ma il traffico di oggi è veramente tremendo. Finalmente, dopo un piccolo valico, scorgiano l'aeroporto di Punta Raisi. Da questo punto il traffico diminuisce notevolmente e possiamo viaggiare abbastanza tranquilli.









Verso mezzogiorno e mezza arriviamo a Cinisi. Qui non voglio mancare un saluto a chi ha combattuto in queste zone difficili, in tempi molto più difficili degli attuali, contro la prepotenza e la violenza della mafia. Il GPS a Cinisi è omertoso, non vuole farmi trovare la casa di Peppino. Devo andare a tentativi. Eccola finalmente!









Percorro e conto i cento passi, che separavano la casa di Peppino Impastato da quella di Tano Badalamenti, in silenzio, rispettoso. Ricordo anche la sua eroica mamma, Felicia, che con tanto amore, fervore, dedizione, ha saputo far emergere la verità sulla morte di suo figlio.





Sono emozionato, Peppino ha contribuito a far nascere una nuova generazione di persone che hanno preso in carico, con moralità e assoluto coraggio, le sorti della loro terra, per far vedere cosa significhi veramente essere siciliani.









Dopo aver mangiato a Terrasini e aver goduto della vista della splendida spiaggia, arriviamo al bivio per la SS 187 per Castellammare del Golfo. Strada poco frequentata, ma anche un po' noiosa. Infatti non si vede quasi mai il mare e si corre un po' all'interno con alcune gallerie lunghe e non illuminate che hanno messo un po' alla prova Mariacristina.









Si scende verso il mare solo ad Alcamo Marina, praticamente a pochi chilometri da Castellammare del Golfo. Arriviamo destinazione un po' in ritardo rispetto al solito, sono quasi le 18. Abbiamo percorso 67 chilometri e 532 metri di dislivello. RIspetto al programma originario, mi vedo costretto a cambiare alcune cose. Domani andremo verso Scopello e ci fermeremo per fare una escursione nella Riserva dello Zingaro vedremo se a piedi o in bici. Penso che ci fermeremo a Scopello, anche se sono solamente 12 km, e rinunceremo alla visita a San Vito Lo Capo in  quanto lo ritengo troppo duro come percorso e arrivare più tardi, sfiancati e non vedere praticamente nulla, non ha alcun senso, punteremo così su Erice o Trapani, anche perché non ci sarà possibile andare a Favignana In quanto, dal primo di ottobre, sono cambiati gli orari dei traghetti e c'è solamente un traghetto alla mattina presto presto. Ciao a domani.









[youtube https://www.youtube.com/watch?v=KW6WEdKvwxA&w=560&h=315]



Qui sotto il link al file GPS





https://drive.google.com/file/d/1bXqd-MT43QuumC7WjUvavNcktdDYUjZp/view?usp=sharing


Commenti

Post più popolari