Il tuo volto al sole


Quasi un anno che non ti visito. Sono passati tanti anni da quel giorno, con caldarroste e balli. E oggi parcheggio l'auto sullo spiazzo e salgo la collinetta. Dove sei è angusto e dà senso di umidità. Ti parlo dei nostri figli, di nostra nipote, di quello che si aspettano dalla vita e di quello che a volte non va. Vorrei tu potessi metterci una pezza, se esistesse, se ci fosse, ma tanto so che tutto finisce lì! Ma fa bene parlare, ricordare, sperare, come nulla fosse stato. Vado sempre via di fretta quando vengo da te, ma stavolta mi accorgo che il sole sta arrivando a lambire la pietra e da li a poco toccherà il tuo volto. Il sole cammina, non lo immaginavo così veloce nello spostarsi a mezzogiorno. Un po' alla volta rischiara il tuo volto, che contemplo, ancora vivo!


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