Giro dei Laghi 2021: Day 6
Sesto giorno del giro dei laghi. Da Porto Ceresio ad Omegna. La notte è stata estremamente dormigliosa e neanche le campane delle 7 sono riuscite a svegliarmi. Pagare 45 euro per un modesto hotel dormendo come un ghiro ti fa ripensare al concetto di chi più spende meglio spende. Colazione e alle 9.30 sono già in strada con direzione Porto Tresa. Non occorre mettere il giubbino per scaldarsi, oggi sicuramente la temperatura salirà. Da questa parte il lago è già migliore rispetto alla parte luganese, c'è un po' di traffico, ma nulla di che'.
A ponte Tresa il lago, per qualche centinaia di metri, si restringe talmente tanto, che si potrebbe tranquillamente conversare con le persone dell'altra sponda, nel senso di abitanti, cosa avete capito! Solo che sono svizzeri e non ti darebbero confidenza 😁. Un po' più avanti il lago termina e con mia sorpresa capisco che lì c'è l'emissario. Infatti passando il confine, proprio sul fiume, l'acqua esce dal lago e si incammina sulla mia stessa direzione, verso il lago Maggiore. Faccio una decina di chilometri in territorio svizzero, pensavo tutto in discesa, ma in prossimità del confine, bisogna arrancare.
A metà salita, per fortuna, vedo un vecchio edificio, che chiaramente era l'ultima taverna con grotto per i viandanti che dovevano varcare la frontiera. Una foto è d'obbligo, bella scusa per tirare il fiato. Arrivo al valico di frontiera di passo Fornacette. Né un gendarme svizzero, né uno italiano a presidiare il confine, le auto sfrecciano sotto i gabbiotti di controllo. Della serie, per stare tranquilli, mi son fatto bucare un dito e togliere il sangue spendendo 25 euro per essere in regola con la Legge! Si è vero, nella vita sono sempre positivo, pertanto era giusto che pagassi la cifra per sentirmi dire "negativo"😁
Picchiata verso Luino e qui posso constatare la diversità di colore dell'acqua del Lago Maggiore, rispetto a quello di Lugano e del fatto che qui si vede il fondo. Con continui saliscendi raggiungo Laveno Mombello, pranzo, e vado a prendere il traghetto: sciopero! Il prossimo alle 16.30. Va bene, sonnellino all'ombra e poi gelato, rigorosamente senza lattosio!
Ore 16.30, sirena, il traghetto si stacca dal molo e via verso Intra-Verbania. L'aria non è più così tersa come nei giorni scorsi, la costa di fronte si vede un po' azzurrata, pertanto le foto non saranno di buona qualità, portate pazienza. Sbarco e prendo la strada che mi porterà a Omegna.
Lascio il lago sulla sinistra e comincio a risalire il fiume Toce nel tratto dove si trova il parco del fondo Toce che poi termina nel lago Mergozzo, da non confondersi con il Merdanzo (vediamo chi si ricorda dove si trova e perché è famoso). E ora viene il bello. Ultimi chilometri in salita e Omegna non arriva mai, quasi la vista di Marsiglia per Artur Rimbaud, che non arriverà mai. Ma io ci sono arrivato.
E sono rimasto molto sorpreso dalla bellezza di Omegna, con il fiume che sbuca direttamente dentro il lago con tutte le case coloratissime che costeggiano il fiume e il lungolago. Però non ho avuto più di tanto tempo da dedicare al tour della cittadina, lo farò domani mattina. Mi sono dedicato più alle pulizie personali e al cibo. L'hotel croce Bianca dove sono, e ve lo consiglio se doveste passare di qui, ha anche il ristorante interno, con vista sul lago. E la vista mia è stata ben contenta di vedere i 3 ottimi piatti che mi hanno servito per un totale di €17. Del Lago di Lugano una delle cose che più ho apprezzato è la parte selvaggia del territorio italiano, non ancora raggiunta dal turismo di massa, un Piccolo mondo antico, direbbe il Fogazzaro. Come ricordato nella puntata precedente, di fronte alla sua villa, che praticamente è una delle ultime case prima di entrare in Svizzera, c'è l'altra sponda del lago,con un paesino, sempre in territorio italiano, che è raggiungibile solo via acqua, non esistendo alcuna strada sull'altra sponda. Il paesino termina con una garitta italiana sulla riva e 100 metri più in là, un'altra garitta svizzera. Attualmente non vive più nessuno stabilmente, ma qualcuno adora passarvi le vacanze in completo isolamento, ovvio ci vuole una barca! A domani.
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