Camere d'aria 2021. Sicilia orientale Decima e ultima tappa.

Se potesse essere rimasto qualche dubbio sul calore e sull'ospitalità del popolo siciliano, la giornata di ieri e quella di oggi sicuramente avrebbe fugato qualsiasi dubbio di qualche Amleto che possa frequentare questa regione. Infatti in tutte le vicissitudini di ieri sera, sia il titolare del primo b&b dove eravamo finiti, sia il titolare del b&b la Casa di Nunna dove abbiamo dormito effettivamente, si sono dimostrati delle persone eccezionali. Il primo rinunciando completamente a qualsiasi diritto sulla mia prenotazione, il secondo, sentite le difficoltà in cui eravamo, e nonostante non accettasse più prenotazioni, ha aperto il b&b solo per noi. E non solo questo. Il calore umano con cui ci hanno ospitati, e per il quale Cri non avrebbe più voluto partire certamente ci fa ricredere sull'utilizzo di questa forma di alloggio che noi solitamente non prendiamo solo perché ci fermiamo un giorno unicamente e sappiamo perfettamente che potremmo mettere in difficoltà chi non ha grandi strutture con il fatto di dover pulire, completamente disinfettare e cambiare tutta la biancheria, solo per un giorno. Da padroni completi del b&b, visto che i titolari ci avevano lasciato le chiavi ed erano andati a lavorare, partiamo, non senza rimettere in ordine in quanto Cri non riesce fare a meno. Tutti mi danno consigli compreso Google, Locus map, ma questa volta faccio tutto di testa mia, non seguo le indicazioni dei locali, in quanto come al solito sono influenzate dal loro modo di vedere le cose, e mi dirigo verso il castello di Palma di Montechiaro. Questo castello è praticamente in fronte al primo b&b e si trova sulla cima di un promontorio alto più di 100 metri quasi a picco sul mare.L'effetto scenografico è impressionante, soprattutto per il fatto che, salendo per la irta strada sterrata, i campi tutti attorno hanno delle geometriche linee nere, che seguono l'andamento della coltura seminata, le cui sterpaglie, dopo il raccolto, sono state incendiate, creando così un effetto cromatico di terra arida alternata a erba annerita. Il castello, costruito attorno alla metà del 1300 per controllare la costa dalle scorrerie dei pirati, è passato di mano in mano, fino all'abbandono e al degrado. È stato poi ristrutturato in maniera dubbia, comunque oggi è chiuso e possiamo solo ammirare la sua bella mole dall'esterno. La vista da lassù è straordinaria anche per la limpidezza della giornata, riusciamo a vedere anche la Scala dei Turchi, meta finale del nostro viaggio. Continuiamo il nostro viaggio su strade che tutti ci hanno sconsigliato. infatti mi avevano annunciato strade piene di buche e con forti salite. Così è. Ma la strada è uno spettacolo incredibile. Chiaramente quando la strada è troppo in pendenza spingiamo la bicicletta, non è un problema, ma la vista spazia su tutte le colline intorno, fin giù al mare. I blu del cielo e del mare sono talmente intensi e non so se la macchina fotografica riuscirà a rendere l'effetto cromatico. Le colline, o meglio le montagne intorno sono arse dal calore di questo sole incredibile che abbiamo sopra la testa. 12 km di strada interessanti che ci fa evitare di prendere la statale 115 che In verità è molto più lineare, ma anche molto più pericolosa.Per 12 km praticamente non incontriamo anima viva. Ovvio la strada è talmente dissestata che qualsiasi automezzo avrebbe difficoltà a percorrerla, ma in bicicletta, stando attenti alle buche, è una goduria unica. Sarà sicuramente antieconomica la sistemazione a pista ciclabile di una strada del genere, ma molti turisti stranieri e non potrebbero entusuasmarsi, come lo è stato per noi percorrerla.

Da lontano avevamo notato dei prati ricoperti da coltivazioni, completamente rosse e giallle. Pensavamo fossero delle coltivazioni di fiori o di papaveri per la ricabarne le rosole. Fatalità la strada passava vicino e ci siamo resi conto che altro non erano che teloni in un vigneto moderni. L'effetto cromatico, in ogni caso, era bellissimo da lontano dando una macchia di colore sulla terra arida. Poi discesa lunga verso San Leone e le sue spiagge. Pranziamo con gusto in un ristorante sulla spiaggia delle Dune. Due gocce di pioggia! Attendiamo mezz'ora per poi riprendere il nostro cammino verso hotel Villa Romana, già punto d'arrivo anche l'anno scorso. Non facciamo a tempo neanche a sistemare i bagagli. Andiamo a piedi sulla spiaggia, e percorriamo a piedi  i 2 km che ci separano dalla Scala dei Turchi, la nostra meta finale. Abbiamo così chiuso l'anello del giro della Sicilia sommando a quello di quest'anno il giro dell'anno scorso. Arriviamo che il sole è quasi all'orizzonte e ci rendiamo subito  conto che la mamma dei cretini è sempre incinta. Nonostante i divieti , la Scala è piena di turisti. Restiamo calmi e scattiamo delle foto a questo posto unico, ma nello stesso tempo così maltrattato. Rientriamo verso l'hotel, immersi nel buio della notte, con il vento che ci gonfia le magliette e la sabbia che ci punge i polpacci, felici e leggeri!


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