Un santuario sospeso nel vuoto: Madonna della Corona

        Per chi giunge in Italia dai paesi del nord, in particolare Austria e Germania, una delle vie più frequentate è sicuramente il Passo del Brennero che percorre la valle del fiume Adige, il secondo fiume d'Italia per lunghezza. Questa valle conduce a Verona passando a fianco al lago di Garda, meta di molto ambita turisticamente. La valle dell'Adige colpisce chi vi transita per la moltitudine di castelli e rocche, abbarbicate su punti strategici e dominanti, che servivano a difendere il territorio e controllare i traffici commerciali. Ma su una di queste pareti, incastonato dentro la roccia, in un luogo che è stato per molto tempo inaccessibile, c'è un santuario dedicato alla Madonna della Corona.   Ora c'è una strada, che giungendo dall'alto, rende molto più semplice arrivare al santuario anche se c'è sempre da caminare un po'. Io e Mariacristina abbiamo scelto la via tradizionale, quella che veniva percorsa in antichità, un sentiero che scala la montagna  con 1614 alti gradini, che permettono di superare i 600 metri di dislivello tra il paese di Brentino e il santuario.    Arriviamo a Brentino, minuscolo paese, che deve la sua vitalità soprattutto al sentiero della speranza che porta al santuario. Le case sono abbellite da fiori e da disegni sulle pareti. Il sentiero parte con una scalinata a fianco di una fonte. I paesani ci avvisano che quello è l'unico punto in cui si può vedere il santuario perchè il sentiero non ne permette alcuna visione se non quando si arriva praticamente nelle vicinanze. Lo vediamo lontano e temiamo di non farcela a raggiungerlo, ci vorrà tantavolontà e tanta fatica.   Saliamo le rampe per un'ora e un quarto e, in mezzo al bosco dapprima e poi su scalinate ricavate direttamente sulla roccia.  Come preannunciato il Santuario lo vediamo quando sbucando da dietro una parete rocciosa, con delle corde metalliche di sicurezza, usciamo dagli ultimi alberi del bosco ed entriamo nella gola su cui sorge il santuario.   Ci accolgono i canti dei pellegrini al'interno della chiesa che sono amplificati dalle pareti di roccia. Noi l'abbiamo affrontato turisticamente, ma per chi l'affronta con uno spirito religioso sicuramente l'atmosfera che lo circonda ha qualcosa di mistico che invita alla preghiera e alla riflessione. In tutta onestà anche noi siamo stati coinvolti da questa atmosfera che invita alla meditazione e siamo stati rapiti dall'interno del santuario che ha per pareti e tetto la roccia del monte.   Il santuario, come cappella, esisteva già verso l'anno 1000 d.C. e successivamente sempre ingrandito nei vari secoli fino alle attuali dimensioni e forme risalenti agli anni 70 del secolo scorso. Vi si venera una immagine della Madonna, che nella tradizione sarebbe miracolosomente apparsa in quel luogo da Rodi verso il 1500, ma a quanto sembra fu donata da qualche nobilomo al santuario.   Pertanto se siete dei tutisti che provengono da nord e diretti verso il sud del nostro paese e pensate di riposarvi un po' nel lungo viaggio, vi consiglio di visitare questo posto di riflessione e spiritualità, vi preparerete meglio alle avventure estive nelle nostre belle spiagge.   Note tecniche: dislivello circa 600 metri, tra andata e ritorno circa 3200 gradini, 1 ora e 30 minuti all'andata e un'ora e dieci al ritorno, compreso il tempo necessario per le foto.      Photo 1: Il paese di Brentino Belluno in provincia di Verona, ha pareti dipinte e colorate     Photo 2: La fontana di Brentino da dove parte il sentiero della Speranza per raggiungere il santuario     Photo 3: subito si capisce che il sentiero sarà fatto di molti scalini esattamente 1614 che vanno raddoppiati dovendoli fare anche al ritorno.     Photo 4: da un punto di sosta la valle dell'Adige   Photo 5: Altro punto di sosta ma non per comuni mortali, questo era per i giganti. (la seduta è altissima e Mariacristina non è riuscita a sedersi)     Photo 6: i gradini ora sono scavati sulla roccia e una corda in metallo è un buon aiuto per la salita ma anche per la sicurezza     Photo 7: La successione delle scalinate scavate sulla roccia viste dall'alto     Photo 8: Le scale salgono sempre di più sulla montagna. Intorno in paesaggio è formato da profondi canyon che solcano le montagne     Photo 9: Le ultime rampe dopo aver passato il ponte del tiglio, ora in muratura, ma una volta era formato solamente da un troco d'albero.     Photo 10: Il Santuario    Photo 11: l'interno del santuario. Le pareti sono la roccia della montagna   Photo 12: l'interno del santuario. Le pareti sono la roccia della montagna. La statua ritenuta apparsa sul monte miracolosamente. Il santuario è stato visitato anche dal Papa Giovanni Paolo II nel 1988.        

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